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mercoledì 12 ottobre 2011

Tre donne per la Pace. Chi sono le vincitrici del Nobel

Lo scorso 7 ottobre, il comitato svedese per i premi Nobel ha assegnato a Oslo il riconoscimento per la pace a tre donne. La notizia ha fatto il giro del mondo, anche perché il comitato stesso ha voluto segnalare l'importanza simbolica del conferimento del premio. Oltre agli evidenti meriti delle attività pacifiste delle tre premiate, è stata infatti segnalata l'importanza del ruolo femminile nei processi di democratizzazione dei Paesi in via di sviluppo.
Ecco chi sono e cosa hanno fatto le tre donne Premio Nobel per la Pace 2011.

Ellen Johnson


Settantadue anni, è la presidentessa della Liberia, e prima donna alla guida di uno Stato africano. Acclamata come simbolo della nuova Africa, era stata condannata a dieci anni di carcere durante il regime del presidente Doe, che aveva sempre avversato. Rilasciata e costretta a espatriare negli Usa, ha poi ricoperto un ruolo di responsabilità alla Banca Mondiale. Dopo 14 anni di guerra civile, è stata successivamente eletta presidente nel 2005, superando la candidatura dell'ex calciatore George Weah. Si prepara oggi alla gara elettorale per il secondo mandato.

Leymah Gbowee

Trentanove anni, madre di sei figli, Leymah Gbowee è una militante pacifista che ha contribuito alla fine delle guerre civili tra le etnie della Liberia nel 2003 con il movimento di cui è leader: Women of Liberia Mass Action for Peace. Con il suo impegno ha aperto la strada all'elezione a presidentessa di Ellen Johnson Sirleaf.
Piccola, testarda e combattiva, è stata soprannominata "guerriera della pace", ha promosso lo sciopero del sesso nel suo Paese, per costringere l'allora presidente Charles Taylor ad ammetterla come capo delegazione del suo movimento al tavolo delle trattative di pace. Ha anche lavorato al recupero dei bambini-guerrieri della Liberia, dove i minori venivano drogati e trasformati in macchine da guerra.
Ha da poco pubblicato la sua autobiografia: La forza dei nostri poteri. Come la sorellanza, la preghiera e il sesso hanno cambiato una nazione in guerra. Per lei vale appieno la motivazione del comitato di assegnazione del Nobel, che ha premiato le tre donne "per la loro battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell'opera di costruzione della pace".


Tawakol Karman

Trentadue anni, yemenita, madre di tre figli, Tawakol Karman ha esattamente gli anni del regime che combatte, quello del presidente Ali Abdallah Saleh. Attivista per i diritti umani, ha fondato l'associazione Giornaliste senza catene, a favore della libertà di espressione delle donne impegnate nel mondo della comunicazione. Milita nel partito islamico conservatore Al Islah, primo gruppo di opposizione in Yemen.
Le manifestazioni di protesta esplose in tutto il mondo arabo, guidate soprattutto dalle giovani generazioni che richiedono diritti e democrazia, hanno portato alla deposizione dei regimi in Marocco e Algeria, e alle guerre civili in Libia, Siria, e appunto Yemen. È durante una di quelle manifestazioni di giovani yemeniti che Tawakol è stata liberata grazie alle pressioni dei suoi sostenitori, dopo essere stata arrestata nel gennaio 2011 per la sua attività di opposizione. Non appena è stata rilasciata dalle autorità, la Karman è tornata alla carica diventando una delle leader della protesta femminile nel suo Paese.